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Politica e amministrazione sono i due volti di un sistema istituzionale da tempo in crisi, perché inadeguato a governare quei complessi e proteiformi processi di pianificazione dai quali largamente dipendono il buon andamento delle istituzioni, la produttività del Paese e, non ultimo, il rapporto tra spesa e debito pubblici. Nella traslazione dalle scienze economiche, da cui nasce, all'area dei poteri pubblici, la pianificazione ha subìto successivi adattamenti e altrettante applicazioni, come dimostra la sorprendente quantità di piani e programmi presenti nella legislazione europea e italiana. Rispetto a un eccesso di programmazioni, perciò, il problema fondamentale è quello di un governo delle azioni, che passa per un recupero della categoria dell'accordo sia per semplificare le decisioni interne all'apparato, sia per attrarre i privati nelle vicende amministrative in cui ciò è utile. È allora tempo di pensare a una riforma della funzione pubblica, che ridisegni a fondo il rapporto, non sempre univoco e proficuo, tra indirizzo e gestione, dalla cui tenuta dipendono in larga parte le sorti dell'Amministrazione Pubblica.